ETICA E VIRTU’ NELLA VITA PERSONALE E
PROFESSIONALE
DEGLI INSEGNANTI
Dalle regole alla responsabilità….
di Italo Bassotto - AIMC - Italia
E’
un punto di vista generalizzato tra i ricercatori di questioni sociologiche che
l’insegnamento non è più un lavoro come gli altri, ma una “professione” e che
gli insegnanti appartengono alla categoria dei “professionisti riflessivi”. Ciò
significa che gli insegnanti sono coinvolti in un particolare genere di sistemi
relazionali, la cui caratteristica più importante è di essere assolutamente
liberi (e perciò stesso “responsabili”) dei loro comportamenti rispetto agli
studenti, ai genitori ed alla società. Si potrebbe obiettare che la
responsabilità è una caratteristica di ogni lavoro in questo tempo nel quale i
principi di una divisione scientifica del lavoro (Fordismo e Taylorismo) non reggono più e i
sistemi di produzione sono sempre più legati alle competenze dei singoli (o di
piccoli gruppi).
Ma
la specificità del lavoro di insegnante è che esso consiste nelle stabilire e
gestire un particolare tipo di relazioni umane, chiamate “relazioni di cura”,
non solo in senso fisico (sicurezza, salute…), ma anche in senso spirituale
(benessere psicologico, morale e sociale). Questo genere di responsabilità
richiede non solo una gran quantità di competenze tecniche (entro l’intero
spettro delle scienze umane), che devono essere costantemente aggiornate a
causa dello sviluppo impetuoso della conoscenza in questo campo della ricerca;
ma anche (e soprattutto, secondo me) una profonda e sicura identità personale e professionale.
In Italia c’è un professore universitario (Elio Damiano) che ha pubblicato nel
2008 uno studio approfondito, usando materiali di scienziati americani ed
inglesi. Ha chiamato il suo libro “L’insegnante etico” ed ha identificato le principali
caratteristiche del codice morale degli insegnanti in:
·
giustizia ed imparzialità
·
apertura e integrità morale
·
disponibilità e cura degli altri
·
empatia e rispetto per gli esseri
umani.
Ovviamente queste sono quattro
categorie estremamente generali delle qualità morali di un “buon insegnante”,
cos’ che, sulla base di esse sarà possibile disegnare un profilo più
dettagliato degli insegnanti e, in particolare, adattarle alle diverse
situazioni e culture nelle quali gli insegnanti esercitano le loro attività
professionali.
In
Italia, l’Associazione Nazionale degli insegnanti cattolici (AIMC) ha promosso
una ricerca al riguardo di un possibile CODICE DEONTOLOGICO di Insegnanti e
Capi di Istituto: i promotori dell’iniziativa erano convinti che era necessario
redigere tale profilo professionale delle due figure più importanti
dell'educazione scolastica per conseguire l’obiettivo di assicurare trasparenza
ed equità al controllo sociale di queste due
delicate attività professionali, ed anche per aiutare gli attori di tali
processi a riflettere sulle loro scelte professionali allo scopo di
migliorarle.
Riassumendo
i risultati degli studi dei professori Campbell (2003) e Damiano (2008) e i
documenti e le testimonianze raccolte dall’AIMC è possibile articolare il
profilo dell’Insegnante Etico (IE) in questi otto profili:
1.
IE
non è l’insegnante perfetto, ma colui(lei)
che si apre alla cura della conoscenza etica per se stesso/a e per i/le suoi
colleghi/ghe
2.
Non
c’è un solo modello generale di IE: ogni
insegnante deve interpretare il profilo in relazione alle diverse situazioni e
contesti; essi fanno riferimento ai medesimi principi, (giustizia,
apertura, rispetto e cura), ma essi hanno bisogno di essere contestualizzati
3.
IE è imparziale con tutti gli
studenti ed in particolare con coloro che sbagliano. Egli (ella) è empatico/a ed
incoraggiante e comunica attenzione e rispetto
4.
IE
protegge i suoi studenti dalla sofferenza che possono patire dai loro compagni
di classe (scuola) a causa di un loro handicap fisico o del loro insuccesso
scolastico. Rispetta la privacy e la dignità di studenti e famiglie; non
tollera alcun tipo di meschinità e
richiama gli studenti al rispetto ed alla cura dei loro compagni e del
personale della scuola
5. IE ritiene un segno di rispetto
per gli alunni esaminare attentamente,valutare e restituire prontamente le
prove di valutazione con i suoi commenti e giudizi. Il
lavoro
degli studenti va riconosciuto degno di attenzione come il proprio
6.
IE
esamina, soppesa, prende in carico,
coscienziosamente e regolarmente, i bisogni dei singoli studenti e il benessere
generale del gruppo-classe. Applica i criteri dell’uguaglianza
edell’imparzialità, escludendo qualsiasi forma di privilegio ed assicurandosi
che ciascuno siacerto di essere seguito con la stessa
attenzione riservata agli altri
7.
IE
sente il bisogno morale di evitare
qualsiasi forma di falsità e inganno, non solo nellerelazioni e negli scambi
interpersonali, ma anche nella valutazione degli studenti enell’insegnamento
delle discipline di studio. La scelta dei contenuti e dei materiali
didattici è accurata, anche per quanto concerne la loro valenza morale e il
loro potenziale educativo. Siguarda dall’imporre le proprie opinioni agli
studenti in merito a controversie politiche oideologiche. Evita di coinvolgere
gli studenti fuori dalla loro portata, per esempio nelcontenzioso che può
insorgere per ragioni contrattuali con l’amministrazione scolastica
8.
IE
tiene fede agli stessi principi, anche
nell’interesse degli studenti, neirapporti con i colleghi e con tutto lo staff
della scuola. Vede la scuola come una comunitàche esprime gli stessi valori
e non si presta a ignorare e tanto meno a coprire le cattivepratiche dei
colleghi nei riguardi degli studenti. Trova la maniera di discutere con i
colleghi i dilemmi morali che possono insorgere e di studiare alternative che
possano servire amigliorare le intese educative per la conduzione collegiale
dell’istituto scolastico.
Come si vede non vi sono regole
in questo profilo, ma un riferimento essenziale all’”Etica della
responsabilità” che deve essere continuamente adattata ai vari contesti e
negoziata con i diversi “fruitori” del servizio educativo scolastico.
Per questa ed altre ragioni
ritengo sia molto importante (oserei dire indispensabile) il ruolo delle
associazioni professionali degli insegnanti e sarei molto contento se la nostra
associazione cattolica (l’UMEC) riuscisse nell’impresa di predisporre una bozza
di una CARTA ETICA UNIVERSALE, che potrebbe essere affidata a ciascuna comunità
scolastica di tutti i Paesi del mondo, affinché la migliorino e la adattino
alle loro tradizioni ed ai loro bisogni…
Italo Bassotto
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