martedì 29 novembre 2016

Italia - ETICA E VIRTU’ NELLA VITA PERSONALE E PROFESSIONALE DEGLI INSEGNANTI


ETICA E VIRTU’ NELLA VITA PERSONALE E PROFESSIONALE
DEGLI INSEGNANTI

Dalle regole alla responsabilità….

di Italo Bassotto  - AIMC - Italia


E’ un punto di vista generalizzato tra i ricercatori di questioni sociologiche che l’insegnamento non è più un lavoro come gli altri, ma una “professione” e che gli insegnanti appartengono alla categoria dei “professionisti riflessivi”. Ciò significa che gli insegnanti sono coinvolti in un particolare genere di sistemi relazionali, la cui caratteristica più importante è di essere assolutamente liberi (e perciò stesso “responsabili”) dei loro comportamenti rispetto agli studenti, ai genitori ed alla società. Si potrebbe obiettare che la responsabilità è una caratteristica di ogni lavoro in questo tempo nel quale i principi di una divisione scientifica del lavoro  (Fordismo e Taylorismo) non reggono più e i sistemi di produzione sono sempre più legati alle competenze dei singoli (o di piccoli gruppi).
Ma la specificità del lavoro di insegnante è che esso consiste nelle stabilire e gestire un particolare tipo di relazioni umane, chiamate “relazioni di cura”, non solo in senso fisico (sicurezza, salute…), ma anche in senso spirituale (benessere psicologico, morale e sociale). Questo genere di responsabilità richiede non solo una gran quantità di competenze tecniche (entro l’intero spettro delle scienze umane), che devono essere costantemente aggiornate a causa dello sviluppo impetuoso della conoscenza in questo campo della ricerca; ma anche (e soprattutto, secondo me) una profonda  e sicura identità personale e professionale. In Italia c’è un professore universitario (Elio Damiano) che ha pubblicato nel 2008 uno studio approfondito, usando materiali di scienziati americani ed inglesi. Ha chiamato il suo libro “L’insegnante etico” ed ha identificato le principali caratteristiche del codice morale degli insegnanti in:
·        giustizia ed imparzialità
·        apertura e integrità morale
·        disponibilità e cura degli altri
·        empatia e rispetto per gli esseri umani.

Ovviamente queste sono quattro categorie estremamente generali delle qualità morali di un “buon insegnante”, cos’ che, sulla base di esse sarà possibile disegnare un profilo più dettagliato degli insegnanti e, in particolare, adattarle alle diverse situazioni e culture nelle quali gli insegnanti esercitano le loro attività professionali.
In Italia, l’Associazione Nazionale degli insegnanti cattolici (AIMC) ha promosso una ricerca al riguardo di un possibile CODICE DEONTOLOGICO di Insegnanti e Capi di Istituto: i promotori dell’iniziativa erano convinti che era necessario redigere tale profilo professionale delle due figure più importanti dell'educazione scolastica per conseguire l’obiettivo di assicurare trasparenza ed equità al controllo sociale di queste due  delicate attività professionali, ed anche per aiutare gli attori di tali processi a riflettere sulle loro scelte professionali allo scopo di migliorarle.
Riassumendo i risultati degli studi dei professori Campbell (2003) e Damiano (2008) e i documenti e le testimonianze raccolte dall’AIMC è possibile articolare il profilo dell’Insegnante Etico (IE) in questi otto profili:

1.      IE non è l’insegnante perfetto, ma colui(lei) che si apre alla cura della conoscenza etica per se stesso/a e per i/le suoi colleghi/ghe
2.      Non c’è un solo modello generale di IE: ogni insegnante deve interpretare il profilo in relazione alle diverse situazioni e contesti; essi fanno riferimento ai medesimi principi, (giustizia, apertura, rispetto e cura), ma essi hanno bisogno di essere contestualizzati
3.      IE è imparziale con tutti gli studenti ed in particolare con coloro che sbagliano. Egli (ella) è empatico/a ed incoraggiante e comunica attenzione e rispetto
4.      IE protegge i suoi studenti dalla sofferenza che possono patire dai loro compagni di classe (scuola) a causa di un loro handicap fisico o del loro insuccesso scolastico. Rispetta la privacy e la dignità di studenti e famiglie; non tollera alcun  tipo di meschinità e richiama gli studenti al rispetto ed alla cura dei loro compagni e del personale della scuola
5.      IE ritiene un segno di rispetto per gli alunni esaminare attentamente,valutare e restituire prontamente le prove di valutazione con i suoi commenti e giudizi. Il
lavoro degli studenti va riconosciuto degno di attenzione come il proprio
6.      IE esamina, soppesa, prende in carico, coscienziosamente e regolarmente, i bisogni dei singoli studenti e il benessere generale del gruppo-classe. Applica i criteri dell’uguaglianza edell’imparzialità, escludendo qualsiasi forma di privilegio ed assicurandosi che ciascuno siacerto di essere seguito con la stessa attenzione riservata agli altri
7.      IE sente il bisogno morale di evitare qualsiasi forma di falsità e inganno, non solo nellerelazioni e negli scambi interpersonali, ma anche nella valutazione degli studenti enell’insegnamento delle discipline di studio. La scelta dei contenuti e dei materiali didattici è accurata, anche per quanto concerne la loro valenza morale e il loro potenziale educativo. Siguarda dall’imporre le proprie opinioni agli studenti in merito a controversie politiche oideologiche. Evita di coinvolgere gli studenti fuori dalla loro portata, per esempio nelcontenzioso che può insorgere per ragioni contrattuali con l’amministrazione scolastica
8.      IE tiene fede agli stessi principi, anche nell’interesse degli studenti, neirapporti con i colleghi e con tutto lo staff della scuola. Vede la scuola come una comunitàche esprime gli stessi valori e non si presta a ignorare e tanto meno a coprire le cattivepratiche dei colleghi nei riguardi degli studenti. Trova la maniera di discutere con i colleghi i dilemmi morali che possono insorgere e di studiare alternative che possano servire amigliorare le intese educative per la conduzione collegiale dell’istituto scolastico.
Come si vede non vi sono regole in questo profilo, ma un riferimento essenziale all’”Etica della responsabilità” che deve essere continuamente adattata ai vari contesti e negoziata con i diversi “fruitori” del servizio educativo scolastico.
Per questa ed altre ragioni ritengo sia molto importante (oserei dire indispensabile) il ruolo delle associazioni professionali degli insegnanti e sarei molto contento se la nostra associazione cattolica (l’UMEC) riuscisse nell’impresa di predisporre una bozza di una CARTA ETICA UNIVERSALE, che potrebbe essere affidata a ciascuna comunità scolastica di tutti i Paesi del mondo, affinché la migliorino e la adattino alle loro tradizioni ed ai loro bisogni…

Italo Bassotto


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